L’evento, aperto al pubblico, è organizzato a Sesto San Giovanni (MI) dall’IRCCS MultiMedica, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e della Società Italiana di Anatomia e Istologia. Un importante momento di riflessione e confronto tra Istituzioni, operatori sanitari, bioeticisti e giornalisti, alla luce dell’attuale applicazione della Legge Sileri e dei bisogni informativi ancora da colmare
Milano, 27 maggio 2025 – La Legge 10/2020, nota come “Legge Sileri”, ha segnato un punto di svolta, concedendo anche agli italiani la possibilità di donare alla scienza il proprio corpo e i tessuti post mortem. Una scelta di alto valore etico, ancora poco nota e diffusa nel nostro Paese, ma di fondamentale importanza per il progresso della medicina, la formazione dei futuri chirurghi e la tutela della salute pubblica. Oggi diventa essenziale diffondere una maggiore consapevolezza tra i cittadini e lavorare affinché la normativa venga applicata in modo più uniforme, sul territorio nazionale.
Per questo motivo, l’IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni (MI) ha subito accolto l’invito del Ministero della Salute a promuovere la cultura della donazione, organizzando il 12 giugno, presso il proprio Auditorium, il convegno pubblico “Donazione di corpo post-mortem: quando la generosità si fa scienza”.
L’evento, che ha il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e della SIAI – Società Italiana di Anatomia e Istologia, vedrà riuniti, per la prima volta, tutti i dieci centri di riferimento italiani per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti a fini di studio, formazione e ricerca scientifica. Sarà un’importante occasione di confronto tra Istituzioni, medici, accademici, bioeticisti, giornalisti e cittadini, con l’obiettivo di favorire una riflessione collettiva e un impegno multidisciplinare, per cogliere le opportunità che la Legge 10/2020 offre all’avanzamento del sapere scientifico.
“Donare il corpo alla scienza è una scelta che guarda al futuro, un atto con una profonda valenza etica e valore civile per le ricadute concrete sulla salute della collettività”, afferma il professor Giorgio Pajardi, Direttore Scientifico del Centro di riferimento per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti dell’IRCCS MultiMedica e Ordinario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università degli Studi di Milano. “Sono numerosi i progressi che questo gesto di solidarietà può rendere possibili: dalla formazione pratica del personale sanitario alla ricerca scientifica, dalla creazione di banche di tessuti umani, utili a studiare i meccanismi patogenetici delle malattie e a identificare nuovi biomarcatori, fino al perfezionamento delle tecniche chirurgiche. Perché ciò possa avvenire – continua Pajardi –, occorre promuovere una vera cultura della donazione, spiegando correttamente il tema all’opinione pubblica, formando opportunamente il personale sanitario e sensibilizzando ASL e ATS, affinché si organizzino per dare attuazione alla Legge 10/2020 in modo omogeneo nel Paese. Con il convegno del 12 giugno, ci auguriamo di portare un utile contributo in questa direzione, coinvolgendo Istituzioni ed esperti del settore”.
La giornata prevede un programma ricco e articolato, che intreccia scienza, etica, cultura e testimonianza dirette e vedrà, tra gli altri, la presenza di rappresentanti dell’Assessorato Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia e del Ministero della Salute.
L’intervento del professor Pierpaolo Sileri, Prorettore alla didattica e Ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, già Vice Ministro della Salute e “padre” della Legge 10/2020, illustrerà la genesi e l’importanza della normativa che regola la possibilità di disporre del proprio corpo post-mortem per finalità di studio, formazione e ricerca scientifica.
“A distanza di 5 anni dalla nascita della Legge – spiega il professor Sileri –, cresce sempre di più l’interesse verso i centri universitari che prevedono l’utilizzo dei cadaveri nella formazione sanitaria. La strada intrapresa è senz’altro quella corretta; certo, saranno necessari ulteriori fondi per sostenerla, perché la donazione del proprio corpo contribuisce concretamente al progresso della medicina, permettendo ai giovani medici un percorso formativo completo ed efficace, tanto più in quegli ambiti nei quali la formazione si avvale anche di innovative tecniche di simulazione. La vita non finisce con la morte, se diventa uno strumento di apprendimento e cura per chi verrà dopo di noi”.
Uno dei momenti più toccanti della giornata sarà la testimonianza del familiare di un donatore, per dare voce al significato umano e profondo di questa scelta.
Seguiranno un intervento del prof. Michelangelo Casali, della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale, Università degli Studi di Milano, e una riflessione bioetica a cura del prof. Maurizio Mori, Direttore del Master in Bioetica, Pluralismo e Consulenza Etica dell’Università di Torino.
Nel pomeriggio, spazio alle esperienze sul campo dei dieci Centri di riferimento italiani, con un momento di condivisione tra i loro rappresentanti.
L’evento del 12 giugno si propone come un’occasione di dialogo aperto e costruttivo, rivolta a medici chirurghi di qualsiasi disciplina, infermieri, biologi e tecnici sanitari di laboratorio biomedico, avvocati e notai, ai giornalisti e a tutti i cittadini interessati.
La partecipazione al convegno è gratuita, previa iscrizione tramite la pagina: