Nuova sinergia tra Federfarma e Confcooperative Sanità per assicurare facile accesso ad assistenza sanitaria territoriale domiciliare

E’ stato firmato il protocollo d’intesa con il quale Federfarma, Promofarma, Confcooperative
Sanità e CAP Lazio danno vita ad un progetto pilota per l’erogazione sul territorio di servizi di
assistenza primaria – quali ad esempio campagne di screening, telemedicina, vaccinazioni,
assistenza domiciliare – attraverso la sinergia tra le farmacie e la cooperazione medico-sanitaria.
Obiettivi del protocollo sono il miglioramento e lo sviluppo dell’assistenza primaria attraverso
l’attivazione di una rete di erogatori qualificati di servizi extraospedalieri, che consenta la gestione
integrata dei vari interventi specialistici di cura, di diagnostica e di assistenza domiciliare socio-
sanitaria in un’ottica di facilità e uniformità di accesso all’assistenza sanitaria territoriale e
domiciliare.
“La sigla di questo accordo si inserisce appieno nell’ambito dell’implementazione delle attività
della farmacia dei servizi, mettendo a disposizione dei cittadini facilitazioni logistiche e prestazioni
a costi contenuti” dichiara il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo. “Questa sinergia
nasce anche a sostegno del patient jorney: si tratta di un percorso nel quale la farmacia è entry
point, primo anello di congiunzione con il servizio sanitario, luogo di ascolto, orientamento e
semplificazione. La farmacia – conclude Cossolo – si conferma fulcro di un sistema complesso
basato su una fitta rete di relazioni e servizi che impegnano numerose figure professionali”.
“Mettere insieme, in una logica di sistema, farmacisti, medici, professionisti sanitari e sociosanitari
delle cooperative, realizzando un modello di presa in carico dei bisogni riconoscibile e di facile
accesso per i nostri assistiti e per tutti i cittadini”. Questo il senso dell’intesa per Giuseppe
Milanese, Presidente di Confcooperative Sanità. “Una sperimentazione che in questi anni è stata
portata avanti da CAP Lazio, ma che può essere esportata in altri contesti regionali, in cui tale
modello è già stato approntato, e rappresentare una soluzione di sanità di prossimità in grado di
operare in sinergia e sussidiarietà con il sistema pubblico. L’implementazione nei territori del
PNRR e del DM 77 – conclude Milanese- apre spazi importanti per possibili ulteriori
sperimentazioni.

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